Quante volte ti è capitato di chiamare il tuo cane ed essere completamente ignorato? Quante volte ti sei detto “Il mio cane non mi ascolta o il mio cane non torna quando lo chiamo!” e hai pensato che il tuo cane fosse un vero e proprio testone?
Se il tuo cane non torna al richiamo e, ancora oggi, stai continuando a dare la colpa al suo carattere o alla sua “testa dura”, sappi che il tuo cane non ha nulla che non va e continuare a credere il contrario non ti aiuterà a cambiare le cose.
In questo articolo voglio dirti quali sono gli errori più comuni che si commettono per richiamare il cane e 3 regole fondamentali per farti ascoltare dal tuo cane in qualsiasi momento e anche di fronte alle distrazioni più forti.
Perchè non torna al richiamo? Gli errori più comuni
Quando esco o faccio una lezione insieme ai miei cani, vedo tantissime persone richiamare il cane nei modi più disparati.
C’è chi grida a squarciagola per la strada il nome del proprio cane, stile Rocky Balboa con Adriana, c’è chi si mette a rincorrerlo provandolo anche a placcare come fossero in una partita di rugby.
C’è chi chiama il cane con un tono di voce apparentemente dolcissimo, ma facendo trasparire tutta la propria rabbia mentre lo fa, ritrovandosi di fronte ad un cane confuso che continua a farsi comunque i fatti suoi.
Poi c’è chi non si limita a gridare il nome del cane, ma spiega, sempre gridando, ovviamente, tutte le motivazioni perchè il cane debba tornare e quale sia la tappa successiva o cosa lo aspetti di buono da mangiare una volta tornati a casa.
Infine, c’è chi crede che usare un tono aggressivo e arrabbiato trasmettendo tutta la propria frustrazione possa “convincere” il cane a tornare felice da lui.
Se ti riconosci tra queste figure, sappi che è arrivato il momento di cambiare il modo di richiamare il tuo cane se vuoi che torni felice da te scodinzolando e senza sentirsi a disagio o, peggio, sottomesso.
Non serve riempire il tuo cane di parole e spiegazioni pensando che il cane capisca TUTTO quello che gli stai dicendo.
Il tuo cane non torna al richiamo semplicemente perchè, il fatto di gridare il suo nome non è un richiamo e gridarlo all’impazzata lo manderà solo in confusione, non sapendo davvero le tue intenzioni.
E, a proposito di intenzioni, anche il modo in cui lo dici fà si che il cane possa tornare da te felice e contento di seguirti.
Ogni volta che chiami il tuo cane, devi tenere a mente 3 regole fondamentali, se vuoi che il richiamo sia davvero efficace:
Ecco 3 regole per farlo tornare sempre da te scodinzolando
Come ho scritto prima, spesso, si tende a dare la colpa al cane e al suo carattere, altre volte si dà la colpa al contesto e alla situazione o alle più conosciute “distrazioni” e stimoli troppo forti.
In realtà, di fronte a distrazioni, stimoli o di fronte a qualcosa di sconosciuto o improvviso che lo spaventa, puoi e DEVI farti ascoltare dal tuo cane e impedirgli che attacchi o che possa essere attaccato da un altro cane, che mangi qualcosa da per terra o che scappi via con il rischio di finire sotto una macchina…
Ecco 3 regole che non devono mai mancare se vuoi rendere il tuo richiamo impeccabile:
Comunicazione
Il richiamo è un comando, o come piace dire a me, un invito, è a tutti gli effetti un vero e proprio “salvavita”, ma per far sì che funzioni devi sapere come farlo, altrimenti saranno solo le ennesime parole al vento.
La cosa più importante da capire è che, se con le persone siamo abituati a dire cosa non devono fare per fare in modo che smettano, con il cane serve saper comunicare cosa vuoi che lui faccia.
Il cane ha bisogno di indicazioni ben precise e applicare la sua psicologia e il suo modo di ragionare ti permette di arrivare sempre alla soluzione.
Attenzione
L’attenzione è una parte fondamentale per rendere efficace il richiamo anche nelle situazioni più complicate.
Quando ti trovi, per esempio, in presenza di altri cani o di altri animali, spostare la sua attenzione da quella particolare distrazione è cruciale.
Attenzione! Ci sono diversi modi per farlo, partendo anche solo dal tuo corpo, ma se mi conosci e conosci il metodo EmpathyDOG®, sai che mai e poi mai farlo con cibo o con i classici giocattolini che usano tutti come il clicker o roba simile.
Tempismo
Ultimo, ma non per importanza, il tempismo: l’abilità di saper fare la cosa giusta al momento giusto.
Il tempismo è quella competenza, quella capacità, in grado di prevenire spiacevoli conseguenze.
Sapere come intervenire e quando intervenire sarà la parte più complicata da imparare, ma sarà quello che ti permetterà di rendere efficace comunicazione e attenzione per poter aiutare il tuo cane.
Il tuo cane non torna al richiamo e non ti ascolta? Crea il legame di cui il tuo cane ha bisogno
Molte persone credono che imparare qualche parola “magica” possa far si che di colpo il cane torni al richiamo sempre da te felice, trascurando tutte le distrazioni e gli stimoli intorno a lui.
In realtà, come insegno ai miei studenti in Dog Trainer Academy (che trovi su EmpathyDOG® Academy), il tuo cane non torna al richiamo perchè ha bisogno di molto di più e non dipende dalla parola che usi, ma dal significato che gli dai e dalle emozioni che gli trasmetti nel farlo.
Le 3 abilità di cui ti ho parlato prima non devono mai mancare, ma se vuoi che il tuo cane ti ascolti e torni ad ogni tuo richiamo devi creare un legame con lui.
Insegnare al tuo cane ad ascoltarti fa parte di qualcosa di molto più grande che non prevede solo dare comandi al cane e “pretendere” assoluta obbedienza.
Il cane deve ascoltarti, certo, ma per farlo, ha bisogno di fidarsi di te, ha bisogno di sapere che sei tu il punto di riferimento da seguire quando la situazione è confusa.
Se hai già letto i miei libri sul mondo del cane o hai visto qualche mio video, sai che parlo spesso di Leadership e del bisogno che ha il cane di avere un leader da seguire.
Ad ogni modo, c’è una netta differenza tra diventare un leader autoritario e diventare un leader autorevole.
Quello di cui hai bisogno per rendere felice il tuo cane non è autorevolezza; il tuo cane deve ascoltarti perchè sa che quello che gli stai comunicando è la cosa migliore da fare in quella determinata situazione.
Se pretendi che il tuo cane diventi un soldatino pronto a eseguire ogni ordine, senza la possibilità di soddisfare i bisogni che la sua natura chiede, allora non sarà mai felice di tornare da te e questa pagina non è quello che fa per te.
Ci vuole equilibrio.
Non è così. Il cane ha bisogno di un equilibrio perfetto tra amore, momenti di gioco, ma, soprattutto di altre due cose fondamentali: regole e rimproveri (ovviamente fatti nel modo corretto).
Infatti, un’altra cosa di cui mi accorgo spesso è che vedo tantissime persone pensare che dare tutto l’amore al proprio cane risolverà ogni problema e il cane, magicamente, diventerà educato e felice.
Saper sgridare il cane per insegnare, invece che per sfogare solo la propria frustrazione, è importante per ogni proprietario che ami davvero il proprio cane.
Quando ho creato il metodo EmpathyDOG®, avevo bene in mente quello che volevo fare per fare in modo che quello che viene raccontato sull’educazione del cane e sul come farsi ascoltare doveva cambiare.
Prima che conoscessi il vero significato e l’importanza delle psicologia e della comunicazione canina, ho girato centri cinofili, centri di addestramento e tutti mi insegnavano il solito modo di “comprare” il cane con due bocconcini per attirare la sua attenzione pensando che sarei stato ascoltato a prescindere dal mio cane.
Ma se ami davvero il tuo cane e vuoi che lui ti ami perchè si fida di te e non per ricevere una risorsa (cibo), hai bisogno di cambiare il tuo modo di pensare e iniziare a seguire quello che ti insegna il tuo cane.
E il richiamo è solo una piccola parte di tutto quello che può regalarti una vita insieme ad un cane educato e felice al tuo fianco e fino a quando non avrai creato un legame insieme a lui, non potrai mai risolvere i problemi che vivete e non potrai mai fare in modo che il tuo cane torni sempre da te felice di farlo.
Cliccando qui sotto, troverai gli strumenti per farlo.
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Alla Vostra felicità
Chris